Poco più di tre mesi fa, in un incontro analogo, si era individuata una possibile soluzione, di carattere seppur provvisorio, finalizzata a ricreare condizioni di normalità all’interno del Portocanale, riportando l’imboccatura del porto alle dimensioni precedenti i lavori dell’idrovia, al termine della stagione balneare, prima dell’arrivo dell’autunno – inverno.
Presso la Capitaneria di Porto, rappresentata dal Comandante Tommaso Pisino, ieri mattina erano presenti Marcella Zappaterra, presidente dell’Amministrazione provinciale, il sindaco di Comacchio Marco Fabbri, il presidente dell’Area Cna di Comacchio Giordano Conti, il presidente e il responsabile di Cna Turismo, Riccardo Cavicchi e Mauro Balestra e una folta rappresentanza dei proprietari delle imbarcazioni che operano nel Portocanale e del servizio di traghetto, fortemente preoccupati per la conferma di quanto il tema sicurezza della navigazione necessiti di risposte tempestive e nel breve periodo. Ciò, alla luce delle situazioni di grave disagio e rischio per le persone e i natanti, insorte con il maltempo di lunedì scorso.
In tal senso, il progetto predisposto dai tecnici della Provincia, illustrato dall’ing. Stefano Cassarini, volto a ricostruire la bocca preesistente i lavori dell’Idrovia, tramite la costruzione di una struttura provvisoria in pietrame all’entrata del porto, è stata valutata ed esaminata attentamente dagli operatori della navigazione, che ne hanno rilevato una serie di limiti legati ai costi elevati e, soprattutto, ai tempi di realizzazione.
A tal proposito, Cna ha sottolineato con forza l’esigenza prioritaria della sicurezza, come requisito da garantire nei tempi più rapidi possibili, anche attraverso un intervento meno complesso e oneroso, come la messa a dimora di massi all’imbocco del porto, ma capace di riportare da subito la tranquillità tra quanti operano nel Portocanale, per la prossima stagione invernale, al presentarsi di condizioni atmosferiche critiche.
Il confronto tra proprietari di barche, Provincia, Comune, Capitaneria e tecnici della Provincia (sono intervenuti anche l’ing. Andrea Peretti, responsabile del servizio Difesa del suolo e l’arch. Moreno Po) è stato improntato alla massima franchezza, ma soprattutto alla volontà di individuare un percorso condiviso, sia per l’immediato, che per la prospettiva (un progetto capace di risolvere in modo definitivo il problema della navigazione del Portocanale, compatibile con i lavori dell’Idrovia).
E soprattutto, ha sottolineato in conclusione la presidente della Provincia Marcella Zappaterra, un percorso condiviso con gli operatori del Portocanale, ai quali ha chiesto di presentare valutazioni e proposte alla stessa Amministrazione, sia per una soluzione temporanea da realizzare nel breve periodo, sia per un intervento più strutturale, ma con tempi più lunghi, al problema della navigazione del Portocanale.
Intanto, i tecnici competenti dell’Amministrazione provinciale si metteranno al lavoro da subito, per valutare meglio l’impatto della messa in posa di massi all’imbocco del porto (l’ipotesi prevalente, fortemente caldeggiata dagli operatori), mentre Capitaneria di porto e Comune di Comacchio esamineranno, insieme ai proprietari delle imbarcazioni, la soluzione migliore per l’alloggiamento delle barche nella stagione invernale.