Nicola Ghedini portavoce dei Balneatori Cna: puntare su qualità e riqualificazione di strade, arredo urbano e servizi

Per la stagione balneare numeri in rosso ma c’è un ritorno ai Lidi che lascia sperare

Il 27 settembre Cna ha convocato a Lido di Spina l’Assemblea di tutti i balneatori dei sette Lidi con il coordinatore nazionale di categoria Cristiano Tomei. Si riparlerà certamente di Bolkestein, tema ancora sul tappeto in mancanza di una legge nazionale. Della quale le imprese balneari hanno assoluto bisogno per dare un futuro alla loro attività.

“In questi anni gli stabilimenti balneari dei nostri Lidi – spiega Nicola Ghedini, portavoce provinciale di Cna Balneatori e titolare del Bagno Kursaal di Lido di Spina – hanno realizzato investimenti importanti per offrire più qualità e servizi ai propri clienti. In assenza di norme chiare che ne riconoscano il ruolo fondamentale nel sistema turistico e balneare italiano, è però chiaro come non sia loro possibile programmare a lungo termine”.

All’Assemblea del 27 si farà anche il punto sull’andamento della stagione turistica che si sta concludendo. I dati della Regione mostrano un quadro non positivo: a fine luglio un – 4,7% di presenze complessive rispetto al 2017, manca però ancora il mese di agosto. “Il calo – osserva Ghedini – tocca principalmente i campeggi (-8,5%) e, in parte, le strutture alberghiere, mentre c’è un dato lievemente positivo per gli appartamenti gestiti dalle agenzie (+1,8%). I problemi esistono e vanno affrontati, ma ci sono anche aspetti positivi, che dobbiamo comprendere meglio per individuare soluzioni nuove e migliorare la nostra offerta turistica. E’ necessario prendere atto che la crisi, insieme ad altri fattori, ha contribuito a cambiare il volto del turismo balneare, che le modalità di fruizione del prodotto balneare sono oggi diversificate. Da una parte è aumentato il fenomeno de pendolarismo dei week end, ma nel contempo assistiamo ad un ritorno dei proprietari delle seconde case, che scelgono il nostro mare come destinazione principale della loro vacanza”.

Cosa comporta questo per le imprese balneari? “In questi ultimi anni – sostiene il portavoce dei balneatori Cna – la maggior parte delle nostre attività ha incrementato fortemente la propria offerta migliorandone la competitività anche nei prezzi, soprattutto per andare incontro alle richieste dei turisti che guardano con attenzione al tutto compreso e alla convenienza. Dall’altra, abbiamo dovuto cercare di soddisfare una domanda di attività sociali e ricreative che, obiettivamente, negli ultimi anni sono venute nettamente calando. Ormai anche il cosiddetto dopo spiaggia è parte della nostra attività, che comincia alla mattina, al sorgere del sole, per finire a tarda sera. Per altro, si coglie sempre di più, in molti turisti che avevano abbandonato i nostri lidi, il piacere di godersi il mare con pienezza”.

In sostanza, clima e perdurare della scarsa domanda interna sembrano aver contribuito a riavvicinare molti al nostro mare, seppure con limiti legati alle permanenze e ai pernottamenti. Indubbiamente esistono problemi più strutturali, che rendono meno attrattivi i Lidi comacchiesi rispetto ad altre località balneari. “Siamo giunti ad un punto tale da non poter più essere ignorato. La pessima manutenzione delle strade, il degrado e le cattive condizioni dell’arredo urbano, soprattutto di una parte dei Lidi come Spina, sono un fattore che allontana anziché avvicinare turisti. E’ assolutamente necessario arrestare questo declino, perché veramente il turismo balneare è una delle carte più importanti che abbiamo da giocare per l’economia del nostro territorio”.