Manutentori del verde, un mestiere in crescita. Poco meno di 150 le aziende nella provincia. L’imprenditore Paolo Carletti portavoce delle imprese Cna.

manutentore del verde Cna tutela i lavoratori
Cna vuole tutelare le imprese del settore contro la concorrenza del lavoro nero. Nominato il portavoce della categoria

Dal tradizionale giardiniere all’arboricoltore, dall’esperto di piante ornamentali all’architetto paesaggista: i mestieri legati alla manutenzione e alla progettazione del verde sono numerosi e sempre più richiesti. Cna Ferrara ha voluto dare rappresentanza alle imprese di questo settore in crescita, anche alla luce delle novità recenti legate alle detrazioni fiscali previste dal “Bonus Verde” e alla delibera regionale del 26 marzo scorso, che disciplina questa attività, dettando precisi obblighi formativi e richiedendo specifiche competenze professionali. “Sono poco meno di 150 le aziende che si occupano di manutenzione del verde in provincia di Ferrara, sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche – spiega Lorenzo Folli, responsabile di Cna Servizi alla Comunità – e la nostra Associazione ne rappresenta una considerevole parte. Il nostro intento è di dare voce alle loro esigenze individuando politiche e iniziative opportune atte a sostenere lo sviluppo della loro attività”.
Per questo, nel primo incontro della categoria che si è tenuto l’altra sera, sono stati decisi il portavoce provinciale, l’imprenditore centese Paolo Carletti e tutta una serie di attività, sia di carattere formativo che sindacale, anche per dare maggiore visibilità a queste imprese. Le opportunità di crescita di questo mestiere sono infatti significative, a partire dal Bonus che riserva detrazioni pari al 36%, fino ad un massimo di 5 mila euro, per interventi straordinari di sistemazione del verde da parte di privati cittadini. L’altro binario di iniziativa sindacale della Cna è costituito dalla valorizzazione e tutela della professionalità delle imprese del settore, costantemente sottoposte alla concorrenza sleale del lavoro nero. La nuova disciplina regionale del settore introduce, a questo proposito, selettivi criteri di qualità e competenza, come fattori di garanzia sia per i cittadini, che per la stessa qualità urbana e ambientale più complessivamente intesa: beni collettivi da salvaguardare, a cui le imprese del settore contribuiscono direttamente attraverso la loro attività.