Le associazioni rappresentative della filiera del serramento come CNA Produzione hanno sollevato ai Ministeri competenti la questione relativa all’emanazione dei decreti applicativi che dovrebbero disciplinare le detrazioni fiscali per il risparmio energetico degli edifici. L’ipotesi sul tavolo del governo sarebbe quella di introdurre dei limiti di spesa «parcellizzati» per la sostituzione degli infissi, impostazione, questa, che rischierebbe di penalizzare le Pmi italiane. Il testo del decreto introdurrebbe tetti di spesa che sarebbero penalizzanti per il settore in quanto volti a premiare esclusivamente serramenti perlopiù importati dall’estero, con un’evidente distorsione del mercato a scapito di tutta la filiera di qualità delle nostre imprese fino al consumatore finale.
L’introduzione di nuovi requisiti tecnici (ancora limitatamente alla trasmittanza termica dei prodotti) non consentirebbe infatti una completa e corretta valutazione del livello qualitativo del prodotto da parte del consumatore, che sarebbe quindi vincolato ai massimali di spesa e quindi
all’acquisizione di prodotti di baso valore. 
Allo studio, infatti, ci sarebbe l’introduzione di una nuova famiglia di massimali al metro quadrato.
Quindi, a guidare le scelte di investimento dei privati non sarebbe più soltanto il tetto di detrazione complessivo (oggi fissato a 60mila euro), ma un tetto «parcellizzato» che fissa un limite massimo oltre il quale non è possibile recuperare quanto speso. Oltre, dunque, alla riduzione dell’aliquota di detrazione, che per la sostituzione delle finestre è passata dal 65% al 50%, i prodotti di qualità tipicamente offerte dalle nostre PMI sarebbe ulteriormente penalizzati.