Iniziativa di sensibilizzazione che coinvolge Comuni, Curia arcivescovile, Camera di Commercio e scuole perchè la concorrenza sleale fonte di evasione fiscale erode il mercato dei professionisti

Gli incontri sono iniziati dal sindaco di Argenta, mentre oggi, mercoledì, tocca al Comune di Ferrara, poi sarà la volta degli altri Comuni della provincia, della Camera di Commercio e degli Istituti scolastici. Ma un momento di confronto è stato chiesto anche alla Curia arcivescovile. I fotografi associati alla Cna intendono portare le loro ragioni davanti al tutte le istituzioni che, in qualche modo, promuovono eventi o, comunque, hanno titolarità e interesse al rispetto delle regole: fattore da cui dipende in misura determinante il lavoro di una categoria di professionisti, che intendono fa valere le loro ragioni in tutte le sedi utili.

 

Il tema è quello, ancora una volta, della concorrenza sleale dell’abusivismo, che sottrae lavoro a chi esercita la propria attività con regolare partita Iva, paga gli elevati oneri e i costi fissi di tutte le imprese in regola, e perciò è penalizzato in partenza nei confronti di chi questi costi non li sostiene, perché sfugge alle maglie dei regolamenti, delle leggi e del fisco.
“I fotografi professionisti – spiega Francesco Robboni, responsabile dell’Unione Cna Comunicazione – giustamente chiedono di essere tutelati dalla concorrenza di quanti, fotoamatori o fotoclub, esercitano l’attività senza alcuna regolamentazione, o costi d’impresa. Il problema si è acutizzato ulteriormente in seguito alla una diminuzione dei consumi privati e, quindi, del mercato in cui operano questi professionisti”.

Che è principalmente quello degli eventi, come matrimoni di carattere religioso e civile, o altre cerimonie. La crisi ha colpito anche qui, inducendo talvolta le famiglie a rivolgersi a fotografi irregolari, per risparmiare sui costi.

Pietro D’Amato, componente del coordinamento fotografi Cna e anche nel direttivo dell’Anfm, Associazione nazionale dei fotografi matrimonialisti. “L’abusivismo è diventato una vera piaga nel nostro settore – sottolinea – perché molti, per le occasioni speciali della loro vita, si affidano a hobbisti, amici e parenti. Ma la cerimonia è un’altra cosa e molte coppie di sposi, infatti, se ne pentono successivamente. Affidarsi ad un professionista è una garanzia, non solo di serietà, ma anche di professionalità e qualità, costruiti attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo”.

 

Cosa chiedono i fotografi Cna agli interlocutori con i quali si incontreranno nelle prossime settimane? “Vorremmo invitare tutti i sindaci, per esempio – precisa Robboni – a inserire, nei prontuari dei matrimoni, l’invito a rivolgersi a fotografi professionisti con regolare partita Iva, garanzia di rispetto delle leggi e delle normative fiscali, evitando quindi di alimentare il fenomeno della evasione. Mentre, alla Curia arcivescovile vorremmo proporre alcune indicazioni utili per lo svolgimento delle cerimonie religiose, con la collaborazione di professionisti che, per la loro preparazione ed esperienza, sono ben consapevoli della loro importanza e valore religioso e sanno rapportarsi nel modo più corretto”.
Più in generale, l’iniziativa si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di contrastare l’abusivismo, a difesa di una categoria che rivendica, tra l’altro, una legge di settore a tutela della propria professione. Ma intende anche ricorrere alle segnalazioni all’autorità di pubblica sicurezza dei fenomeni abusivi più evidenti.
“Ci stiamo accorgendo – puntualizza Gianni Bersanetti, fotografo di Ferrara – che un po’ per volta, giorno dopo giorno, viene rosicchiato il mercato da cui ricaviamo alimento per il nostro lavoro. Non si può reggere la concorrenza con chi non paga le tasse e non ha spese di gestione. Avverto troppa indifferenza su questo tema, ma bisogna che si capisca che la nostra è prima di tutto una professione.”