Conferenza stampa della Cna Area di Copparo – Berra

A qualche settimana dalla nomina, il presidente dell’Area Cna di Copparo – Berra, l’imprenditore Paolo Mazzini illustra gli intenti alla base del suo mandato, attento al confronto con le Amministrazioni locali, che vorrebbe meno condizionate da impedimenti e vincoli, più autonome e attente alle esigenze delle imprese. Un ruolo dell’Associazione – quello delineato da Mazzini – più dinamico e aperto al confronto con tutte le forze politiche: “perché vogliamo confrontarci con tutti, e soprattutto far comprendere maggiormente le ragioni di Cna e delle imprese”.

Alla conferenza stampa che si è tenuta stamane a Copparo, il responsabile della sede Francesco Robboni ha evidenziato l’impegno dell’Associazione nell’essere forza propositiva, di fronte all’esigenza di un rilancio vero dell’economia e delle imprese, possibile a condizione che a livello nazionale, ma anche locale ciascuno si impegni a fare la propria parte: dalla riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro a carico delle imprese, ad una vera diminuzione della burocrazia.

Nell’ambito del territorio dei sei Comuni del Mandamento esistono ampi spazi di miglioramento delle politiche amministrative: insomma si può fare di più e meglio, sostengono Mazzini e Robboni. La maggior parte delle opere pubbliche e degli appalti di questi anni sono stati assegnati ad aziende fuori del territorio e, addirittura, di altre Regioni. Necessario porsi il problema di come valorizzare di più, pur nell’ambito delle normative vigenti, le imprese locali, promuovendo occasioni di confronto e possibile collaborazione a partire dai progetti di investimento futuri. Un amo lanciato a sindaci e amministratori dei sei Comuni, ai quali si sollecita più impegno, oltre i condizionamenti imposti da Stato e Regione, ad esempio sul versante della semplificazione burocratica o degli assetti di governo amministrativo dell’Area. Poco convinta del valore delle “mini” fusioni (vedi Ro – Berra o Tresigallo – Formignana), Cna spinge per il progetto più ambizioso: solo la fusione dei sei Comuni – sostengono il presidente Mazzini e il responsabile Robboni – può assicurare un vero cambio di passo della politica amministrativa, sul versante della qualità di governo dell’economia del territorio, della efficienza e degli investimenti.