“ Il Ministero della Salute a seguito della richiesta da parte di CNA di chiarimenti per quanto riguarda i tempi stabiliti per la sua applicazione,  precisa che il termine del 31 Dicembre 2019 (indicato nell’art. 2) è da intendersi come termine ultimo per la possibile persistenza sul mercato di integratori alimentari con preparati ed estratti di Curcuma che non riportano in etichetta l’avvertenza supplementare introdotta dal decreto suddetto.

Dal 1° gennaio 2020 è quindi necessario che per l’etichetta di tutti gli integratori alimentari contenenti preparati ed estratti di piante del genere Curcuma si osservino le seguenti indicazioni:

–         Dovrà essere riportata l’avvertenza in questione;

–         Non dovrà essere riportata l’indicazione di effetti fisiologici relativi a “funzione epatica”, “funzione digestiva” e “funzionalità del sistema digerente”.

 

Il Ministero precisa inoltre che, per “preparati ed estratti” si intendono in questo caso gli ingredienti derivati dalla Curcuma ammissibili per la storia di consumo maturata, nonché la curcuma in polvere.

 

Il Ministero della Salute ha emanato una nota,  a seguito dei casi di “epatite” registrati dopo l’assunzione di integratori a base di curcuma. La nota impone avvertenze supplementari per gli integratori che la contengono e precisamente :

“In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari, l’uso del prodotto è sconsigliato. Se si stanno assumendo farmaci è opportuno sentire il parere del medico.”

Inoltre nella nota si fa presente che i claims dedicati a Curcuma longa rizoma sono unicamente :

rhizoma: Antiossidante. Funzionalità articolare. Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale.

Tutti gli altri claims sono stati cassati.

Le aziende sono tenute ad uniformare le etichette degli integratori contenenti curcuma entro il 31 dicembre 2019

La nota specifica altresì che per estratti supertitolati, come ad esempio curcuma al 95% in curcumina, la sostanza rappresenta l’ingrediente da riportare nel relativo elenco, che può essere seguito dalla fonte da cui deriva ( ad esempio : “ curcumina da Curcuma longa “ ) .

Inoltre l’estratto deve aver fatto registrare una storia di consumo significativo, altrimenti va trattata come un novel food.

Con le avvertenze sopra riportate gli integratori a base di curcuma etichettati con le vecchie modalità possono essere commercializzati fino al 31-12-19, salvo diversa disposizione del Ministero della Salute.”