Dal primo aprile diventa obbligatorio in tutta l’Ue indicare in etichetta l’origine delle carni fresche suine, ovine, caprine e di volatili (ad esempio pollo e tacchino non italiani, visto che il pollame nostrano è già etichettato con la provenienza dai tempi dell’influenza aviaria). La novità è prevista dal Regolamento della Commissione europea 1169/2011, entrato in vigore il 13 dicembre 2014, che ha stabilito le nuove norme sulle etichette alimentari. In etichetta dovremo dunque poter leggere il luogo dell’allevamento e della macellazione, mentre l’origine potrà apparire, su base volontaria, se la carne è ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese. Sono state stabilite una serie di norme per ogni tipo di produzione, in modo da garantire che il luogo dell’allevamento corrisponda con il luogo in cui l’animale ha trascorso una parte sostanziale della sua vita. Per le carni macinate dovrà essere indicato se sono state allevate e macellate nell’Ue o in Paesi non appartenenti all’Unione europea.

Istruzioni per l’uso. In sintesi queste indicazioni da trovare in etichetta:
– “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo;
-“Macellato in…” (seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo);
-oppure
– “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo, ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.

Si completa così un percorso iniziato circa 13 anni fa con l’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina, introdotta sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazza” con il regolamento Ce 1760/2000, che impose l’obbligo di indicare anche il luogo di nascita, oltre a quello di allevamento e macellazione. Dalla nuova norma restano escluse la carne di coniglio, quella di cavallo ma anche le carni di maiale trasformate in salumi.

Ripieni e piatti pronti. Quanto invece alla carne contenuta nei ripieni e nei piatti pronti, ad esempio tortellini o lasagne, per il momento l’Europarlamento ha dato voto favorevole all’indicazione di origine. La palla passa ora nel campo dell’esecutivo Ue, che non ha ancora deciso nessuna azione.

Le tappe dell’indicazione di origine. L’indicazione d’origine in etichetta delle carni diverse da quella bovina arriva, dopo un percorso più che decennale da parte dell’Unione Europea.
•dal 2002 l’obbligo per la carne bovina;
•Dal 2003 l’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca;
•Dal 1/1 2004 codice di identificazione per le uova;
•Dal 1/8/2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
•Dal 1/7/2009 l’obbligo di indicare anche l’origine delle olive impiegate nell’olio.
•Dal 7/6/2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco;
•Dal 17/10/2005 l’obbligo di etichetta per il pollo made in Italy per effetto dell’influenza aviaria;
•Dal 1/1/ 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.