Davide Franco, 51 anni, presidente del Consiglio di amministrazione dell’impresa Suono e Immagine (tecnologie e servizi per eventi) di Ferrara, è il nuovo presidente provinciale di Cna Cultura. Lo ha eletto l’altra sera il Consiglio Direttivo dell’omonimo Raggruppamento di interesse, nato a Ferrara un anno fa con l’obiettivo di mettere in rete una vasta e multiforme realtà imprenditoriale e professionale, con l’obiettivo di darle visibilità e rappresentanza sindacale, ma anche proporsi come punto di riferimento nei confronti delle istituzioni locali.

“Siamo convinti che la cultura debba significare innanzitutto fruizione, piuttosto che conservazione – esordisce il neo presidente Franco – A questo obiettivo le imprese possono offrire, senz’altro, un contributo determinante, non solo per la valorizzazione ma la stessa gestione dei beni culturali e degli spazi pubblici. Per questo, deve essere sostenuta l’iniziativa dei privati che vogliono investire in questo settore. In questo senso, ritengo necessario che la pubblica amministrazione, a tutti i livelli, si liberi di una visione di sostanziale diffidenza, che si alimenta attraverso una sovrastruttura burocratica ridondante, costosa e di pesantezza tale da scoraggiare, anziché favorire il contributo delle imprese, ancorché serie e di indiscussa qualità professionale, che operano in questo settore.”
In altre parole la capacità dell’imprese di gestire in modo flessibile e con capitale di rischio, favorisce, a giudizio del neo presidente di Cna Cultura, la maggiore fruizione e il massimo utilizzo degli spazi culturali, come del resto avviene all’estero.
Ma, per fare questo è indispensabile snellire le procedure burocratiche, in particolare per il settore della promozione di eventi (sempre nel rispetto delle leggi sulla sicurezza) e, ancora, occorre dare vita a progetti di collaborazione tra pubblico e privato, ad esempio nella gestione di servizi e beni culturali, puntando a far crescere il ruolo delle imprese private.
“In generale – conclude Davide Franco – più favoriamo la fruizione della cultura, più ci saranno eventi culturali e più crescerà l’economia di questa provincia. Che – vogliamo ricordarlo – vede nella cultura, e quindi nel turismo, uno dei suoi principali sbocchi”.