Un sistema produttivo che garantisce, in provincia di Ferrara, un valore aggiunto pari a 300 milioni di euro, per un complesso di duemila imprese, che danno lavoro a 5500 occupati. Alla voce “cultura”, infatti, fa riferimento un tessuto imprenditoriale ampio, diversificato e di grande vitalità e che, tuttavia, fatica a riconoscersi in un unico sistema, dalle forti interdipendenze settoriali e precise caratteristiche di filiera.
E’, quindi, con l’obiettivo di mettere in rete questa complessa e multiforme realtà imprenditoriale e professionale, per altro in crescita, diversamente da altri settori, offrendole visibilità e rappresentanza sindacale, che prende vita a Ferrara Cna Cultura. Oltre 500 le attività associate, per un totale di un migliaio di occupati, uno spettro di imprese e professionisti che va dalla produzione di servizi multimediali nel campo dell’arte, della musica, della comunicazione alla organizzazione di eventi, dalla produzione editoriale ai servizi di gestione delle attività museali, bibliotecarie e della conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e monumentale, dalle iniziative legate alle tradizioni del territorio alla progettazione architettonica, stampa digitale e design.
Un patrimonio di tutto rispetto, che, a partire da subito, intende proporsi come interlocutore a pieno titolo delle istituzioni locali e regionali – ha affermato il presidente di Cna Cultura, l’imprenditore Davide Bellotti, presentando alla stampa il nuovo strumento di rappresentanza imprenditoriale – con l’obiettivo di concorrere alla realizzazione delle politiche del territorio sui temi inerenti cultura e creatività, innovazione e sviluppo.
Prima di tutto, dunque, dare voce alle imprese che operano nella filiera della cultura, elevando la consapevolezza del contributo che esse portano allo sviluppo del territorio – ha ricordato il presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli.
Tra i temi principali posti sul tappeto da Cna Cultura, prima esperienza di rappresentanza imprenditoriale di questa complessa filiera produttiva in provincia di Ferrara, come ha precisato il direttore della Cna Diego Benatti – quello della burocrazia, che grava pesantemente sulle imprese ostacolandone l’attività e la competizione sul mercato. Semplificazione delle procedure, quindi, e, inoltre, la richiesta di dare più spazio ai privati nella gestione delle attività e servizi riferiti al settore della cultura, la definizione di regole e confini chiari tra attività d’impresa e forme di associazionismo nell’ambito della cultura e l’individuazione di politiche del credito per le imprese del settore.
Questi i componenti il Consiglio Direttivo di Cna Cultura, oltre al presidente Davide Bellotti: Dalia Bighinati, Luca Cavagna, Matteo Fabbri, Davide Franco, Caterina Lambertini, Alessandro Pasetti, Massimo Travagli e Paolo Vettorello.

Foto: momento dell’Assemblea di Costtuzione di CNA Cultura