I dati del sondaggio condotto dalla Cna tra i propri associati evidenziano che, per le piccole imprese, lo stato dell’economia è ancora pesante, con qualche primo segnale di miglioramento. Ed era inevitabile che l’Assemblea annuale di via Caldirolo, che si è tenuta ieri pomeriggio, con un pubblico di 150 tra imprenditori, rappresentanti delle istituzioni locali, politici e Associazioni e delle banche, prendesse le mosse proprio da qui.
“E’ innegabile – ha affermato il presidente provinciale Cna, Alberto Minarelli, nella propria relazione – che il clima economico stia cambiando ma, a nostro avviso, è ancora presto per parlare di una netta inversione di tendenza. Siamo, infatti, in presenza di una congiuntura ancora fragile, molto connessa a fattori esogeni. Non possiamo dimenticare quanto questo Paese ha perso in questi lunghi anni di crisi, il pesante fardello del nostro debito pubblico. Tuttavia, quelli che stiamo registrando, sono segnali di una ancora timida inversione di tendenza, che auspichiamo possa consolidarsi nei prossimi mesi”. Tutto vero, gli ha risposto sicuro il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Eppure, “chiamatemi il prossimo anno in quest’epoca e sono sicuro che la situazione sarà nettamente migliorata, anche per merito di questa legge di Stabilità, che sta liberando molte risorse per l’economia”.
Sui modi con i quali si cerchi oggi di affrontare la realtà ancora complessa dell’economia ferrarese, in ambiti più vicini che non quelli del Governo e del Parlamento, si è aperto un confronto diretto con gli autorevoli interlocutori invitati dall’Associazione. “Migliora il clima di fiducia, ma la crisi non è superata e soprattutto la ripresa non coinvolge le imprese più piccole”, ha convenuto il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, aggiungendo subito come ora sia necessario sostenere maggiormente le imprese nel loro sforzo di crescita. La Camera di Commercio lo farà, “mettendo sul piatto dell’economia ferrarese 2 milioni e mezzo di euro per fondi strutturali, credito, innovazione e occupazione, internazionalizzazione e turismo. Misure, tutte rivolte alla crescita e allo sviluppo”.
C’è una parte di economia, come quella che fa riferimento alla subfornitura, che soffre maggiormente, mentre altre imprese vocate all’esportazione, stanno meglio. Per questo – ad avviso del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, “oggi bisogna saper giocare bene le proprie carte”. Da questo punto di vista, l’Amministrazione – ha rimarcato Tagliani – non ha certo diminuito il proprio impegno ad investire. Come dimostrano i cantieri collegati ai 13 milioni di investimenti finalizzati ad attività di ripristino, quasi interamente affidati a imprese artigiane e quelli, che partiranno i prossimi mesi per scuole e strade. “Il lavoro è la nostra priorità e su questo abbiamo puntato”.
Più investimenti per le attività produttive, con attenzione particolare alle piccole e medie imprese da parte della stessa Regione. Da questo punto di vista, il presidente Cna Minarelli, aveva espresso una preoccupazione, sottolineando il rischio di dualismo “tra imprese più strutturate, in grado di aggredire i mercati internazionali, rapportarsi con il mondo della ricerca e dell’innovazione e pezzi di filiera confinati al mercato locale, settori vocati al mercato interno, le piccole e piccolissime imprese che, è bene non dimenticarlo, costituiscono l’ossatura dell’economia regionale”.
Un dato che Bonaccini ha mostrato di cogliere, evidenziando la parte di rilievo che le pmi occupano nel capitolo attività produttive del prossimo Bilancio di previsione della Regione. “Abbiamo destinato il 25% di risorse in più in questa direzione”, enumerando poi cifre come i 25 milioni di euro in tre anni per la legge 14 sulla attrattività territoriale, gli 8 milioni e mezzo di euro per l’internazionalizzazione, con attenzione particolare alle piccole imprese, le risorse destinate ai Fondi strutturali Por Fesr e all’avvio di interventi contro il dissesto idrogeologico e per le scuole.
Infine, una parentesi sulle alleanze territoriali, in attesa di una “fase 2”, successiva al superamento delle Provincie, che darà luogo alle cosiddette Aree vaste. Tema delicato, per gli interessi non solo economici dei diversi territori, compresi il nostro. Per questo, ha voluto precisare Tagliani, attenzione a non prendere ora decisioni affrettate “che possono pregiudicare scelte future più funzionali ai nostri interessi”.

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